martedì 5 agosto 2014

La narrativa di "Altramatematica"

L'estate è per molti una stagione tradizionalmente dedicata a passatempi rilassati, a occupazioni che distolgano la mente, a letture non impegnative. E quando si dice "letture non impegnative", il più delle volte si intendono romanzi e racconti, non saggi. Insomma, narrativa.
Secondo queste premesse, la tanto amata (almeno da me e dagli amici autori) collana Altramatematica si direbbe una collana poco estiva. Ma non è affatto vero. A parte il fatto che (per fortuna) molti lettori prediligono libri di divulgazione anche nella stagione estiva, Altramatematica vanta, tra tanti e-book di saggistica, anche tre titoli di narrativa. Del terzo scriverò più avanti: qui vorrei parlarvi dei primi due.

Il primo, Partition, è, per essere precisi, un testo teatrale, scritto da Ira Hauptman e tradotto da Martha Fabbri per 40K. La trama ruota attorno all'incontro che esattamente un secolo fa, a Cambridge, segnò la storia della matematica del Novecento: il matematico inglese Godfrey Harold Hardy conobbe l'indiano Srinivasa Ramanujan, in quello che il primo definì "l'unico incidente romantico" della sua vita.
La pièce di Hauptman è un bellissimo esempio di teatro matematico, che si legge molto piacevolmente: ai due protagonisti si affiancano Alfred Billington, amico di Hardy; e un Pierre de Fermat in versione del tutto inedita e fantasiosa.

Se al teatro preferite i racconti, ma non volete rinunciare allo sfondo matematico, non potete perdervi Racconti matematici, di Spartaco Mencaroni. Per chi non lo sapesse, Spartaco è un medico specializzato in medicina preventiva, ma la sua grande passione è la scrittura. Il suo blog Il coniglio mannaro è una vera miniera di idee geniali, di storie ricche di perizia compositiva, di fantasia e di grande apertura intellettuale. Fatevi ogni tanto un giro su quel blog: non vi deluderà.
Il librino che Spartaco ha pubblicato per Altramatematica contiene due racconti: il primo, intitolato Sulle fragili ali della bellezza, tratta la vertiginosa idea dell'infinito matematico, osservandola con gli occhi di un professore del Settecento che non riesce a comprendere il nuovo (per l'epoca) concetto degli infinitesimi, e per questo motivo rischia di diventare pazzo. Il secondo racconto è, a mio modesto parere, un piccolo capolavoro: in un contesto simil-fantascientifico, è l'avventurosa storia dell'esplorazione di una struttura frattale, detta spugna di Menger. Detto così sembra cosa noiosa, quando in realtà la storia lascia davvero senza fiato e conquista il lettore con sapiente ritmo e intelligenza narrativa. Come recita il trailer: "Immergiti in un racconto matematico, ma fai attenzione, potresti non trovare più l'uscita!"
Buone letture (matematiche) sotto l'ombrellone!

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