Dal febbraio 1992 il mio libretto poté vantare la presenza di ben due sue firme (in particolare quella accanto al 30 in Analisi 1): ma non avrei immaginato che quel brillantissimo matematico poco più che quarantacinquenne avrebbe terminato i suoi giorni pochi mesi dopo. In effetti lo seppi molti anni dopo, e mi dispiacque molto.
Tra i molti aneddoti legati a lui, ne ricordo uno: una mattina scrisse alla lavagna la celebre identità di Eulero
e disse: "Ragazzi, questa è la più bella formula della matematica. Guardatela. Ci sono tutte le cose più basilari della matematica: c'è il numero e, c'è i, c'è π, c'è lo zero, c'è l'uno, c'è l'addizione, c'è l'uguaglianza, c'è l'elevamento a potenza. C'è tutto. Non c'è una formula più bella di questa."
Anche il gruppo rock dei Van Der Graaf Generator, famoso soprattutto negli anni 70 nella stagione progressiva, ha reso omaggio a questa così elegante eguaglianza, nel brano intitolato semplicemente "Mathematics".
Il testo è alquanto significativo (lascio a voi l'onere della traduzione):
Here be numbers transcendental,
on an imaginary axis spun,
decimal places without limit
and zero and one.
Mathematics,
simply pure beyond belief.
e to the power of i times pi plus one is zero
e to the power of i times pi plus one is zero
e to the power of i times pi is minus one
e to the power of i times pi is minus one
A single function, exponential,
just one addition must be done...
multiplication in completion
of zero, of one.
Mathematics,
just so "wow" it brooks belief.
Quella definizione della matematica, "semplicemente pura in modo incredibile", rende bene la sensazione che il prof. Hernandez sapeva suscitare nelle sue lezioni. Oltre alla sua attività accademica, viene ricordata anche quella legata alla divulgazione della matematica, e ciò non sorprende, data la sua capacità di trasmettere con naturalezza e, direi, leggerezza, il bello che si nasconde tra teoremi e numeri.
A distanza di più di vent'anni posso essere orgoglioso di essere stato uno dei suoi allievi.
Un bel ricordo, bravo Palomar. E grazie anche per avermi fatto conoscere una canzone dei VDGG che proprio non immaginavo.
RispondiEliminaBuongiorno, ho conosciuto il prof. Diego Bricio Hernandez tanti anni fa in occasione di una sua visita al Politecnico di Milano, nel '84 credo, durante un suo anno sabatico. Credevo fosse tornato in Messico ma deduco sia rimasto in Italia; mi puo dire in quale università lavorava? Era certamente una persona eccezionale.
RispondiEliminaGrazie,
giuseppe fazio.
Ho sostenuto gli esami di Analisi 1 e Analisi 2 a Padova con il prof. Hernandez rispettivamente negli anni accademici 1990-91 e 1991-92.
RispondiEliminaCredo che sia rimasto a Padova solo quei due anni, mentre negli anni precedenti, se ricordo bene, aveva insegnato a Bologna.
Parlava molto bene l'italiano. Ricordo che un giorno ci disse che per migliorare il suo italiano stava leggendo un romanzo di Sciascia.
Se ti interessa su http://abouthydrology.blogspot.it/2016/12/lectures-on-probability-and-second.html puoi trovare il pdf di una sua serie di lezioni sui campi stocastici.
RispondiEliminariccardo rigon
Grazie, Riccardo!
RispondiEliminaBuongiorno Paolo, ho condiviso con te quei due corsi..e certamente anche qualcun'altro!!
RispondiEliminaQuando entrava a lezione pescava a caso uno degli studenti e gli faceva dire, in 2/4 minuti, il "riassunto della puntata precedente".
Ricordo bene quel giorno quando il prof.Hernandez scrisse quella identità alla lavagna...e come poi la descrisse e la incorniciò consegnandoci, oltre a quella lezione, la lezione della matematica per ingegneri, lo strumento che usiamo per lavorare.
Mi è dispiaciuto sapere della sua morte, era sempre sorridente...
Un caro saluto a te, buona vita.
Ciao Loris, è un piacere risentirti dopo tanto tempo!
RispondiEliminaE' vero, ricordo bene anche le sue (temutissime) interrogazioni per riepilogare la lezione precedente. E anche il suo consueto modo di dire "Ok, facciamo una pausa" che pronunciava alla fine di ogni lezione, forse per sottolineare, con sorridente ironia, l'importanza delle sue lezioni, e per suggerire che tutto il resto della nostra vita era da considerarsi soltanto una "pausa" tra le sue lezioni!
Un caro saluto e augurio anche a te!