Il poeta tedesco Friedrich Schiller sosteneva che “L'uomo è veramente uomo soltanto quando gioca". Il suo omonimo e connazionale Friedrich Nietzsche, in “Così parlò Zarathustra”, rafforzò il concetto dicendo che “Nell'uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare”
Parlando di scienza, poi, perderemmo inevitabilmente di vista qualcosa se non tenessimo in seria considerazione la prospettiva del gioco. Lo scienziato, normalmente, coltiva in sé lo spirito ludico e l’atteggiamento curioso del bambino che gioca, coniugandolo con una concezione più matura che aspira alla sintesi e alla visione d’insieme. A questo proposito, il fisico americano Isidor Isaac Rabi, premio Nobel nel 1944, disse che “La scienza è un grande gioco che ispira e tonifica, e il campo di gioco è l'universo stesso.”
D’altra parte, lo spirito giocoso è utile non solo per chi la scienza la fa, ma anche, e soprattutto, per chi la comunica. Il divulgatore non è uno che riferisce asetticamente i fatti di scienza: piuttosto, li racconta, o meglio li narra, possibilmente facendo leva sugli aspetti emozionali del pubblico per rendere il messaggio più efficace e stimolante. Ecco allora che la capacità di giocare con la scienza può diventare un’arma molto potente in mano al divulgatore, e un motivo di piacere per il destinatario della comunicazione.
E chi meglio dei bambini può recepire un messaggio scientifico se viene proposto in forma giocosa? Rosa Maria Mistretta, nel suo blog La scuola del sapere ci propone il suo libro “Il sole e la sua famiglia”: un testo illustrato per bambini, ma “utile anche per i grandi”, da leggere e disegnare, che introduce i piccoli lettori alla scoperta dell’astronomia. Il protagonista Speedy viene da mondi lontani per guidare i suoi piccoli amici all’interno del sistema solare: attraverso semplici giochi i bambini familiarizzano con la grande famiglia del Sole e imparano ad orientarsi tra pianeti, asteroidi e comete.
Sempre restando sul pubblico dei bambini e dei ragazzi, Tania Tanfoglio, dal vivace blog Science for Passion, segnala il “Manuale degli indovinelli” di Vezio Melegari, concentrandosi in particolare sugli indovinelli riguardanti la matematica. Ad esempio, il classico enigma della sfinge (“Qual è l’animale che all’alba cammina con 4 zampe, a mezzogiorno con 2 e alla sera con 3?”) è fatto di numeri. Ci sono poi rompicapi che hanno a che fare con le tabelline, come: “quante volte il 12 è presente nelle tabelline?”, oppure “la tavola delle tabelline è finita o infinita?”, e tanti altri indovinelli, per divertirsi e per scoprire che dei numeri non c’è da aver paura.
Il mitico Marco Fulvio Barozzi, meglio noto come Popinga, contribuisce a questo Carnevale con un originalissimo post dedicato nientemeno che a… Mamma Oca: “una vecchia palmipede che veste alla contadina, con un grembiule variopinto e il cappellaccio in testa, e che da secoli è conosciuta per la sua grande abilità di raccontare favole, filastrocche e nonsense ai bambini”. Popinga ci accompagna in un viaggio attraverso le apparizioni di Mamma Oca nel corso degli ultimi secoli: dalle fiabe di Perrault e le nursery rhymes inglesi fino alle novecentesche citazioni musicali dovute a Maurice Ravel e ai Jethro Tull. Ma… e la scienza che c’entra? C'entra, eccome! Nella raccolta di filastrocche “Mamma Oca e la scienza moderna”, pubblicata da Frederick Winsor nel 1958 con le eleganti illustrazioni di Marian Parry, la simpatica pennuta è presa a pretesto per parlare di temi scientifici con sottile umorismo.
Nel recensire “Come dire” di Stefano Bartezzaghi, il blog Notiziole di mau di Maurizio .mau. Codogno ci fa riflettere sul fatto che “chiunque abbia visto giocare dei bambini sa che il gioco è un'attività serissima”: e questo libro è serio proprio perché gioca con la lingua e con le parole. Non si tratta di un libro di grammatica, ci ammonisce .mau., e d’altra parte il sottotitolo dell’ultimo capitolo è "come fottersene della grammatica e vivere felici"…
Il blog Scienza Express di Daniele Gouthier, fondatore e artefice di questo Carnevale, recensisce un celebre libro dal titolo deliziosamente autoreferenziale: “Qual è il titolo di questo libro?” del poliedrico e geniale Raymond Smullyan.
Come dice Daniele, l’opera di Smullyan è un libro ma al tempo stesso un gioco: “una vera avventura della mente tra barzellette ed enigmi, giochi logici e aforismi, furfanti e cavalieri, Bellini e Cellini, Dracula e...”.
Come in ogni gioco che si rispetti, ogni capitolo è un mondo, con le sue regole e le sue sfide. E, ci assicura Scienza Express, quando siete dentro, volete "provare e riprovare, per essere sicuri che la vostra logica sia alla pari con quella dell'autore. In una parola, volete giocare.”
Ad un gigante come Smullyan mi piace affiancare un altro grande, il "giocoliere" della matematica Martin Gardner. A parlare di Gardner, questo mese, siamo addirittura in due: il sottoscritto, cioè Mr. Palomar, con il libro “Ah! Ci sono! Paradossi stimolanti e divertenti”, e Roberto Zanasi, detto Zar, con il suo blog Gli studenti di oggi parla di “The colossal book of short puzzles”.
Entrambi i testi sono raccolte di articoli scritti da Gardner tra il 1956 e il 1981 per la rubrica "Mathematical Games" dello "Scientific American" (nell'edizione italiana, la rubrica "Giochi matematici" della rivista "Le Scienze").
Il primo libro è una appassionante scorribanda attraverso i paradossi, tra logica, aritmetica, geometria, fisica e statistica. I divertenti disegni che corredano il libro aiutano il lettore a superare le difficoltà insite in alcuni dei concetti esposti.
Se, come scrivo nel mio post, il libro rappresenta un "affascinante universo tascabile", il libro recensito dallo Zar è un universo di grandi dimensioni: come recita il titolo, appunto un "libro colossale", nel quale sono raccolti tutti i quesiti "brevi" di Gardner apparsi sulle pagine dello "Scientific American". Gli enigmi sono stati classificati da Dana Richards rispetto al tipo di matematica necessaria per risolverli, e sono accomunati dal fatto che ciascuno di loro può essere risolto con una qualche osservazione intelligente (anche qui, la cosiddetta esperienza aha!).
La prossima edizione del Carnevale dei Libri di Scienza cadrà nel periodo natalizio. Quale migliore argomento, allora, di quello scelto da Claudio Pasqua che ospiterà il Carnevale nel suo blog Gravità Zero ? Il tema è infatti: “10 libri da regalare per Natale”.
Le vostre recensioni devono pervenire a Gravità Zero entro martedì 20 dicembre.
Trovate il calendario delle edizioni del Carnevale nel sito di Scienza Express.
Credo sia davvero tutto. Mr. Palomar vi saluta, felice di avere per la prima volta ospitato un Carnevale, e vi augura buone letture e buona scrittura sui libri di scienza!
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Complimenti per l'intero blog. L'ho scoperto da poco e per ora mi sto spolpando tutti i post matematico/musicali (beatles, ummagumma,...).
RispondiEliminaLo consiglierò.
aaqui
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@aacqui: grazie dei complimenti, sono felice che i miei post ti piacciano!
RispondiEliminaGrazie, Paolo, per aver accettato anche questa sfida! Mi auguro di ritrovarti come ospite anche in edizioni carnevalesche future! :)
RispondiEliminaOps! Scusatemi, ma ho dimenticato di ringraziare tutti i partecipanti per i loro bei contributi..
RispondiEliminaGrazie!! :)
Grazie per la bella presentazione del mio post! Per chi fosse curioso, ho pubblicato le soluzioni agli indovinelli: http://www.scienceforpassion.com/2011/11/indovinelli-giocando-con-i-numeri-le.html
RispondiEliminaComplimenti a tutti!