Mi riferisco a Gianni Sarcone e Marie-Jo Waeber, esperti di matematica e gioco nonché autori di numerosi libri sul tema.
D'altra parte, in un sito come questo, che si autodefinisce "blog di matematica giocosa", il connubio tra gioco e matematica non può certo restare in disparte, soprattutto se si parla di un autore come Rodari.
"La matematica è per i pigri", affermano Sarcone e Waeber in un testo scritto per "La Settimana dei Bambini del Mediterraneo" e riportato sul sito Archimede's Laboratory (lic.)
È per i pigri, perché non serve contare quante uova ci sono in due dozzine: per fortuna abbiamo imparato le tabelline a scuola e sappiamo che ce ne sono 24. Così come per misurare il perimetro della Terra il pigro Eratostene risparmiò scarpe, sudore, tempo e metri da sarta e si limitò a usare due bastoncini e una formula matematica.
Insomma, la matematica è una costruzione mentale, una proiezione della nostra creatività che può tranquillamente fare a meno della realtà e, inevitabilmente, assomiglia molto al gioco. Un mind game, direbbe John Lennon.
Condivido in pieno il concetto espresso da Sarcone e Waeber: è evidente che nella matematica Rodari vedeva uno spazio di libertà, un territorio in cui l'immaginazione poteva esprimersi liberamente nello stesso modo in cui la fantasia di un bambino si esprime nel gioco.
In conclusione lascio la parola ai due autori:
Ve lo dico io, essere pigri e sognatori è una grande qualità, e ciò che fa avanzare il mondo. “E cosa c’entra il poeta Gianni Rodari?”. Rodari è un matematico della parola... Uno di quelli che conosce i congegni che muovono l’immaginazione, uno che ama le cose semplici come il gioco. E vedi, il gioco è per i pigri... Ci fa inventare, sperimentare con la fantasia tante situazioni della vita senza aver bisogno di viverle tutte! Rodari è il re dei pigri, e quindi un matematico.
Matematica, gioco, parole, fantasia, immaginazione sono perline della stessa collana, intercambiabili: il gioco può prendere il posto della matematica, la matematica quello delle parole, e così via... Solo i pigri possono portare questa collana; per gli altri, quelli che non hanno tempo da perdere, la collana stringe al collo, è troppo stretta, non c’è spazio per la fantasia, per giocare, per matematicare o parolare. Non c’è spazio per sbagliare.
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